libertà di stampa
La bocca della Verità - Roma |
La libertà di stampa, una fra le più moderne conquiste della civiltà occidentale è tutt'ora interdetta alla gran parte degli esseri umani che popolano il continente asiatico, africano, latino americano e, sia pure in misura minore, europeo. I regimi illiberali e teocratici temono il diffondersi della conoscenza e della verità perchè lo ritengono, a ragione, una minaccia ed un'arma contro il potere costitutito. Contro la libera circolazione delle idee essi mettono in campo l'odiosa pratica del bavaglio, la repressione della dissidenza e, in troppi casi, la soppressione fisica di chi vuol farsi portavoce della verità attraverso i mezzi di informazione che, pure ammessi, rispondono esclusivamente ai custodi del regime.
Gli stati che negano la libertà di stampa negano la libertà tout court. Per questo appaiono brutali e arcaici, pervasi come sono da una schizofenia di fondo, da una permanente instabilità e dal terrore della inevitabile e spesso tragica fine. Il pensiero corre subito al Terzo Reich, all'Italia Fascista, all'Unione Sovietica e, ed è storia di oggi, alla Libia, all'Egitto, alla Tunisia, alla Corea del Nord, a Cuba, al Venezuela. L'elenco sarebbe ancora lungo, ma tanto basti.
Dove non regnano la libertà e la libera stampa, dominano la paura, la delazione, il terore, la repressione, l'infelicità.
L'Occidente, che si definisce Mondo Libero, emerge su quello squallore come una fulgida luce nella tenebra. Ma, come si dice, non è tutto oro quel che luccica.
La stampa e, in questo contesto, l'insieme dei media deputati a testimoniare della verità, viene definita il "quarto potere" giusto per distinguerlo dalla triade classica di Montesquieu. Come il potere legislativo, quello esecutivo e infine il giudiziario, la stampa esercita un' enorme influenza sulla coscienza collettiva. Determina la qualità del sentimento comune, del costume sociale, delle scelte politiche, della consapevolezza storica. Insomma è una specie di demiurgo che plasma il modo di essere di una intera società. Gli operatori del mondo dell'informazione non sempre sono consapevoli di quanto sia delicato il loro ruolo. Per questo gran parte di loro, in nome della libertà di stampa o di informazione, non hanno remore a distorcere la verità.
L'informazione è un grande business. E' molto più importante vendere il maggior numero di copie del giornale o incrementare lo share delle trasmissioni televisive, piuttosto che testimoniare il vero. Le bugie, specie se gridate e ripetute, assurgono alla dignità del vero al punto che gli stessi valori fondanti una società vengono messi costantemente e pervicacemente in discussione fino a farli precipitare nell'arcaico Non vi è giorno ove, attraverso i mezzi di informazione, non si proclami per vera una notizia salvo, il giorno dopo, correggerla in quanto palesemente falsa.Però alla correzione non viene dato lo stesso risalto dell'affermazione falsa poichè la prima suscita interesse e consente di massimizzare i profitti del business; la seconda no! Così la povera verità, che non fa audience, grazie alla libertà di stampa viene sempre più negletta e relegata al margine delle coscienze.